La porta magica di Piazza Vittorio

24.10.2020

Da dove poter iniziare questo percorso se non dal mio quartiere? Sto parlando dell'Esquilino, uno dei rioni del centro storico nonché una delle zone più importanti di Roma. Basti pensare che ospita lo storico palazzo della Zecca di stato, oltre che la stazione Termini. Un punto saliente del quartiere, ritrovo per molti ragazzi e non solo, è sicuramente Piazza Vittorio Emanuele II, prossima alla riapertura dopo quasi due anni di restauro. I lavori iniziati nel Marzo 2019 forniscono un forte senso di rinascita, un progetto che vede al centro la realizzazione di ciò che doveva essere Piazza Vittorio nell'800', un progetto che poi non prese mai completamente forma ma a cui ora si cerca di dare validità, ovviamente con ogni compromesso e particolare del ventunesimo secolo (penso all'area giochi per i bambini). 

La restaurata Piazza Vittorio, prossima alla riapertura.
La restaurata Piazza Vittorio, prossima alla riapertura.

La porta magica 

In uno dei quattro angoli della piazza, il più vicino alla stazione Termini per intenderci, è presente l'unica parte rimasta della storica "Villa Palombara", prima situata più o meno nei pressi della zona attualmente occupata proprio da Piazza Vittorio e demolita tra il 1882 ed il 1887 a seguito dell'annessione di Roma al nuovo regno d'Italia (1870), ovvero la "Porta Alchemica", detta anche "Porta Magica". Sconosciuto è il motivo per cui venne deciso che solo quella porta dovesse rimanere in piedi, più chiarezza c'è, invece, intorno alla sua storia: la porta venne edificata da Massimiliano Savelli Palombara, marchese di Pietraforte, affascinato dall'alchimia e frequentante di Palazzo Riario (oggi Palazzo Corsini) sulle pendici del colle Gianicolo. In questo palazzo era presente un laboratorio alchemico frequentato dal marchese stesso, motivo per cui l'alchimia era al centro dei suoi interessi.

La leggenda

Secondo la leggenda, trasmessaci nel 1802 dall'erudito Francesco Girolamo Cancellieri, un pellegrino chiamato stibeum venne ospitato nella villa per una notte. Il pellegrino, un alchimista, passò la notte in giardino cercando una misteriosa erba capace di produrre oro.  Il mattino seguente fu visto scomparire per sempre attraverso la porta, ma lasciò dietro di sé alcune pagliuzze d'oro, facendo così capire che la trasmutazione era effettivamente avvenuta, ed un foglio con diversi simboli misteriosi ed enigmi che dovevano contenere il segreto della Pietra filosofale, un elemento allora ricercatissimo da molti alchimisti. Il marchese cercò inutilmente di decifrarli senza ottenere risultati, così che decise di farli incidere sulla porta con la speranza che, un giorno, qualcuno sarebbe riuscito a capire il messaggio. 

Oggi, nonostante la corrosione del tempo, sono comunque ancora visibili alcuni simboli, particolare che rende ancora più affascinante la visita a questa misteriosa porta. Curiosa, tra le tante, la scritta presente sulla soglia della porta, ovvero "SI SEDES NON IS", un motto palindromo con duplice significato: da sinistra a destra si legge "Se siedi non vai", mentre da destra a sinistra "Se non siedi vai". 


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